Preview 2015, radiazione cosmica al rifugio Gnifetti.
Ghiacciaio del Lys | Lys Glacier
Piramide Vincent | Vincent pyramid
Dietro il Lyskamm | Lyskamm mount behind the detector
In preparazione (se la montagna vuole): escursione alla Capanna Osservatorio Regina Margherita
Il rifugio "Capanna Margherita" è stato inizialmente impiegato come Osservatorio scientifico per studi medici, in particolare sulla fisiologia umana ad alta quota promossi da Angelo Mosso, Medico Fisiologo. Altri campi di ricerca coinvolti sono stati quelli della Glaciologia, delle scienze ambientali e della fisica dell’atmosfera. L'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Piemonte (ARPA) ha inoltre installato una stazione meteo che risulta pertanto essere la più alta d'Europa. Altre ricerche sono collegate con l’Università degli Studi di Torino. (per maggiori informazioni scaricare l'opuscolo a fianco).
La gita sarà di carattere prevalentemente escursionistico con lo scopo di assistere ad uno dei luoghi di montagna più incantevoli che molti definiscono l'Himalaya europea. Non mancheranno comunque le misure sui raggi cosmici con piccoli strumenti portatili, contornate dalle riprese fotografiche del cielo oltre i 4000 metri.
RADIAZIONE (dose) attesa (CARI 6): 0.41uSv/h
Attività strumento AMD7 attesa: 0.41uSv/h = 228 CPM (con 3 GMT)
RADIAZIONE da RAGGI COSMICI attesa:
Strumento AMD7 o AMD5 (2 GMT in coincidenza): minimo 15 CPM
Come riportato dal C.A.I., la salita alla Capanna Regina Margherita è di carattere alpinistico e richiede attrezzatura da alta montagna.
La camminata dal rifugio Gnifetti alla Margherita avviene prevalentemente su ghiaccio percorrendo un sentiero ben segnato che attraversa il ghiacciaio del Lys. Pur non essendo di grandi difficoltà, vista la lunghezza è richiesto un po' di allenamento ed eventualmente un test preventivo ad alta montagna per verificare il responso del proprio corpo all'aria rarefatta e alla diminuzione della pressione atmosferica. E' consigliabile anche un consulto col proprio medico di famiglia.
Foto del 1990 (cortesia Carlo Clerici): |
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![]() rifugio Gnifetti |
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Informazioni sui rifugi del Monte Rosa:
Opuscolo formato PDF
(copperconcept.org):
I raggi cosmici sono caotici? 11.03.2023
Nuova Pubblicazione su SYMMETRY
Le serie temporali prodotte dai raggi cosmici sono sempre state considerate come un esempio di puro "rumore" casuale, e quindi una sorgente perfetta di numeri random (TRNG). Il termine rumore viene utilizzato per indicare qualsiasi segnale che appare casuale e non prevedibile. Nella crittografia o in altre applicazioni che richiedono variabili casuali pure, i raggi cosmici danno l'impressione di essere una scelta perfetta. I muoni sono particelle elementari create nell'atmosfera dai RC primari. Essi ereditano alcune caratteristiche delle particelle primarie. Molti autori hanno trovato metodi per convertire l'intervallo di tempo tra due muoni che attraversano un rivelatore in informazioni binarie casuali. Anche il nostro software AstroRad può calcolare Pi greco da un algoritmo basato sul tempo di arrivo "casuale" di ogni muone usando il metodo di Monte Carlo. Tuttavia, nella teoria del caos, alcuni studi mostrano una nuova prospettiva sulla natura della radiazione cosmica, dimostrando che una serie temporale di muoni può avere una dinamica caotica. Ciò significa che la radiazione cosmica stessa ha un'origine deterministica e potrebbe essere prevedibile in larga misura. Al momento, possiamo ancora scegliere i raggi cosmici come TRNG, ma questo è un compito che può essere risolto meglio dai computer quantistici. Infatti, dobbiamo tenere in considerazione che i RC, in alcune circostanze, non mostrano alcuna natura stocastica. Lo scopo del nostro lavoro pubblicato su Symmetry è stato quello di rispondere alla seguente domanda: il flusso di muoni, misurato a livello del mare, è deterministicamente caotico, implicando un "attrattore strano" nei raggi cosmici, o è stocastico, implicando che è rumore casuale?
Mersch raddoppia le osservazioni da Lussemburgo 05.03.2023
Il Liceo "Ermesinde" di Mersch in Lussemburgo partecipa da diversi anni al progetto ADA con due rivelatori. Il primo (AMD5) è dedicato prevalentemente alla rete ADA, mentre il secondo (AMD13) è utilizzato per produrre notevoli esperimenti anche durante attività outdoor. Ad esempio, tramite diverse misure di assorbimento dei raggi cosmici in varie caverne, gli studenti - con l'aiuto del loro professore Andrea Grana - hanno potuto produrre uno studio per valutare la possibilità di rifugi sotterranei, come riparo per gli astronauti, durante le future esplorazioni su Marte. AMD13 ora produrrà una serie di dati che arricchiranno l'archivio del progetto ADA. Infatti un numero maggiore di siti di osservazione in località attigue rende più solide le osservazioni su lungo tempo che costantemente effettuiamo nella rete di ADA.
Rivelatore AMD13
Il libro AstroParticelle 26.09.2013 - Un viaggio scientifico tra i raggi cosmici raccontato attraverso la storia, le invenzioni i rivelatori e gli osservatori; senza trascurare gli effetti che essi producono coinvolgendo numerose discipline scientifiche tra cui astrofisica, geofisica e paleontologia. |
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