Nuovo studio per il collegamento raggi cosmici - fulmini 4.04.2025
Il processo di formazione dei fulmini in atmosfera, non è ancora ben compreso. I raggi cosmici funzionano come una corrente elettrica che aumenta le cariche elettriche in atmosfera. La teoria originale del collegamento tra fulmini e radiazione cosmica fu proposta negli anni sessanta e settanta. Un nuovo studio supporta questa idea; l'utilizo di una serie di antenne radio ha permesso a un team del Los Alamos National Laboratory in New Mexico di creare una vista tridimensionale del percorso di ogni fulmine. In questo modo i ricercatori hanno scoperto che la direzione di propagazione dei fulmini non sarebbe allineata al campo magnetico delle nubi, ma piuttosto a "qualcos'altro", questo elemento mancante potrebbe essere la propagazione degli sciami atnosferici dei raggi cosmici...
Fonte: Space.com
L'intelligenza artificiale riconosce la massa delle particelle più energetiche della radiazione cosmica 25.03.2025
Lo studio è stato condotto all'Osservatorio Auger in Argentina, dove è stato utilizzato il deep learning per estrarre dati dalla profondità di interazione degli sciami di raggi cosmici atmosferici per risalire alla massa della particella primaria. Di solito questa analisi è affidata sulla misura della massima luce fluorescente, tuttavia i telescopi a luce fluorescente dell'osservatorio funzionano solo nelle notti limpide e senza luna, quindi ci sono molti meno dati disponibili per la valutazione statistica rispetto ai rilevatori di superficie, che funzionano 24 ore su 24. Questo compito è ora svolto dall'intelligenza artificiale addestrata a ricostruire innumerevoli piogge di particelle simulate. Pertanto, ora i dati dei rilevatori di superficie possono essere utilizzati per la stima della massa. I risultati suggeriscono che le particelle più energetiche che colpiscono la Terra di solito non sono protoni, ma nuclei significativamente più pesanti come atomi di azoto o di ferro...
Fonte: PhysOrg
Una supernova vicina potrebbe aver causato un'ondata di diversificazione virale. 5.03.2025
Una supernova vicina che ha inondato la Terra di raggi cosmici 2-3 milioni di anni fa è stata ritenuta responsabile di un aumento di diversificazione dei virus in un lago africano all'epoca. La connessione rimane abbastanza speculativa, ma si aggiunge ad altre ricerche sulla natura dell'evoluzione e apparizione delle nuove specie, non solo su scala virale. Quando le supernovae esplodono nella nostra regione della galassia, l'effetto più immediato è un'esplosione di luce e raggi cosmici, che può influenzare la nostra atmosfera superiore. Successivamente, gli elementi più pesanti formati nell'esplosione possono raggiungere la Terra. Il più significativo di questi, per scopi di ricerca è il ferro-60, i cui picchi in antichi sedimenti ci hanno allertato su antichi eventi astronomici. Una ricerca sui virus - nel lago Tanganica, in Africa - ha dimostrato che il loro tasso di diversificazione è accelerato proprio 2-3 milioni di anni fa...
Una bomba da 220 PeV negli abissi del Mar Mediterraneo 12.02.2025
KM3NeT ha misurato il segnale prodotto da un neutrino cosmico dell’energia record di circa 220 PeV. Il risultato presentato dalla Collaborazione scientifica KM3NeT è stato pubblicato su Nature. KM3NeT è un grande osservatorio di neutrini sottomarino situato nel Mar Mediterraneo. L'evento registrato denominato KM3-230213A è stato rivelato il 13 febbraio 2023 (l'analisi dei dati richiede spesso anni) ed è compatibile con un neutrino dell’energia stimata di circa 220 PeV (220 x 1015 eV). Questo evento, denominato KM3-230213A, è il neutrino più energetico mai osservato finora e fornisce la prima prova che nell’universo vengono prodotti neutrini di energie così elevate...
Fonte: INFN
Raggi cosmici da microquasar di piccola massa 29.01.2025
I microquasar sono generalmente classificati in base alla massa della relativa stella nel sistema e i sistemi di piccola massa sono molto più comuni di quelli di massa elevata. Per molto tempo sono state osservate prove di accelerazione delle particelle solo dai microquasar di massa elevata. Un esempio è SS 433, un microquasar contenente una stella circa dieci volte la massa del nostro Sole, identificato come uno dei più potenti acceleratori di raggi cosmici della galassia. Ciò ha portato a supporre che i microquasar di piccola massa semplicemente non avessero la potenza necessaria per produrre raggi gamma. Una scoperta rivoluzionaria della Dott.ssa Laura Olivera-Nieto del Max-Planck-Institut fur Kernphysik (MPIK) in Germania e del Dott. Guillem Marti-Devesa dell’Università di Trieste, mette in discussione questa ipotesi. Analizzando 16 anni di dati provenienti dal Fermi Large Area Telescope della NASA, i ricercatori hanno identificato un debole segnale di raggi gamma associato a GRS 1915+105, un microquasar con una stella più piccola del Sole. I raggi gamma rilevati hanno energie superiori a 10 GeV, suggerendo che questo sistema potrebbe accelerare le particelle fino a energie ancora più elevate...
Fonte: SPACE DAILY
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