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Ultime news dal Mondo


Una nuova ricerca svela i misteri sulle origini dei fulmini. 31.07.2025

Una recente ricerca del Los Alamos National Laboratory ha fatto luce su un mistero antico quanto i temporali: il ruolo dei raggi cosmici nell’innesco dei fulmini. Le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio, sembrano scatenare le scariche elettriche nei temporali ionizzando l’aria e creando percorsi conduttivi per i fulmini. Grazie a una tecnologia avanzata chiamata BIMAP-3D, i ricercatori hanno potuto osservare in dettaglio la formazione delle scariche, scoprendo che dietro il tradizionale fulmine positivo si nasconde una scarica negativa più veloce, influenzata proprio dai raggi cosmici. Questo studio rivoluziona la nostra comprensione dei fenomeni elettrici atmosferici, mostrando come i raggi cosmici interagiscano con il campo magnetico terrestre e le nuvole temporalesche.
Oltre a migliorare le previsioni meteo, queste scoperte sono importanti anche per la sicurezza nazionale, aiutando a distinguere i segnali dei fulmini da quelli di esplosioni nucleari. Un passo avanti fondamentale nella conoscenza delle forze potenti che modellano il nostro pianeta...

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Fonte: Tech Explorist


La vita potrebbe sopravvivere sotto la superficie di Marte grazie ai raggi cosmici 29.07.2025

Un nuovo studio condotto da NYU Abu Dhabi propone che forme di vita microbica potrebbero sopravvivere sotto la superficie di Marte e altri corpi celesti, grazie ai raggi cosmici. Queste particelle ad alta energia possono generare elettroni interagendo con acqua o ghiaccio nel sottosuolo, attraverso un processo chiamato radiolisi. Alcuni microbi terrestri usano proprio questi elettroni per ricavare energia e sopravvivere in ambienti estremi, come le grotte profonde. I ricercatori hanno simulato diversi ambienti del Sistema Solare: Encelado è risultato il più favorevole, seguito da Marte ed Europa. Lo studio introduce il concetto di "zona abitabile radiolitica", in cui la vita non dipende dalla luce solare o dal calore interno, ma dalla radiazione spaziale. Questa scoperta amplia le possibilità di trovare vita extraterrestre in ambienti sotterranei, finora poco esplorati. e potrebbe influenzare le future missioni spaziali, orientandole verso l’esplorazione del sottosuolo di pianeti e lune ghiacciate...

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Fonte: Astrobiology


La peggiore tempesta solare ci ha colpito 14.000 anni fa 10.06.2025

Un team internazionale di scienziati ha scoperto un picco estremo di radiocarbonio corrispondente all'anno 12.350 bce durante il crepuscolo dell'ultima era glaciale. Tuttavia, l'intensità dell'evento non poteva essere valutata prima a causa della mancanza di un modello appropriato. Attualmente, è stata identificata come la più potente tempesta di particelle solari conosciuta fino ad oggi: una colossale tempesta meteorologica spaziale che ha colpito la Terra 14.300 anni fa. Questa recente scoperta amplia la cronologia e l'intensità dell'attività solare nota e stabilisce un nuovo limite superiore per tali fenomeni solari.

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 Fonte: Università di OULU  



Errori correlati indotti dai raggi cosmici in array di qubit superconduttori 20.05.2025

Gli errori correlati possono compromettere le correzioni degli errori nei computer quantistici. Tali correzioni sono necessarie per la realizzazione di un calcolo quantistico fault-tolerant. Recenti esperimenti con qubit superconduttori indicano che questi possono derivare da burst di quasiparticelle (QP) indotti da muoni di raggi cosmici e raggi γ.  Un approccio efficace di mitigazione consiste nel condurre l'esperimento in profondità nel sottosuolo. Tuttavia, tale approccio richiederebbe costi elevati. A terra, gli schermi al piombo possono essere utilizzati per ridurre efficacemente l'impatto dei raggi γ, ma non dei muoni dei raggi cosmici. Nello studio è stato dimostrato che i rivelatori di muoni possono operare all'interno dei refrigeratori, il che consente lo sviluppo di array di rivelazione di muoni per l'identificazione dell'occorrenza e della posizione dei burst QP indotti dai muoni. Questo può essere utilizzato per costruire circuiti QEC (quantum error correction) attorno all'errore correlato ed escludere una sezione del dispositivo o del chiplet dal protocollo QEC. Il metodo proposto, che monitora i salti di carica-parità simultanei nei multiqubit ha un'elevata sensibilità ai burst QP e potrebbe trovare applicazioni anche per la rilevazione di particelle dei raggi cosmici.

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Fonte: Nature


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