Indebolimento del campo magnetico terrestre 24.11.2025
Nuovi dati dai satelliti Swarm dell’ESA mostrano che l’Anomalia del Sud Atlantico — una zona in cui il campo magnetico terrestre è insolitamente debole — continua ad ampliarsi e ad indebolirsi. Dal 2014 la sua estensione è cresciuta in modo significativo, permettendo a un numero maggiore di particelle ad alta energia di raggiungere l’atmosfera. Questo aumento di radiazioni accresce il rischio di malfunzionamenti, perdita di dati e danni ai satelliti, oltre a rappresentare un pericolo aggiuntivo per gli astronauti che attraversano la regione. Gli scienziati collegano questi cambiamenti a strutture magnetiche in movimento nelle profondità del nucleo esterno terrestre, anche se le cause esatte restano poco chiare.Nonostante l’evoluzione rapida dell’anomalia, i ricercatori sottolineano che non ci sono segnali di un’imminente inversione dei poli magnetici. Si tratta invece di fluttuazioni naturali del campo magnetico che richiedono un monitoraggio continuo per proteggere le future operazioni spaziali...

Fonte: EoS
Raggi cosmici e qubit 5.11.2025
Studi recenti mostrano che circa il 17 % degli errori correlati rilevati in un array di qubit è direttamente attribuibile ai raggi cosmici. Tramite setup sperimentali sono stati correlati eventi di rilassamento energetico (decoerenza quantistica) con rivelatori di particelle. Le radiazioni generano coppie elettrone-buco e altri disturbi nel substrato dei circuiti che distruggono la coerenza quantistica, ovvero gli stati dei qubit che rendono possibili i calcoli. Le strategie convenzionali di schermatura — per esempio piombo — sono efficaci solo per la radiazione terrestre, ma molto difficili da applicare per i raggi cosmici che penetrano facilmente. Per contrastare il problema servono soluzioni ingegneristiche innovative come soluzioni hardware dedicate (ingegnerizzazione del gap superconduttore, intrappolamento dei fononi, materiali e layering specifici) e nuovi algoritmi di correzione degli errori...

Fonte: electropages
Cometa interstellare 3I/ATLAS: indizi di trasformazione da raggi cosmici galattici 4.11.2025
La cometa interstellare 3I/ATLAS mostra prove evidenti di essere stata alterata dai raggi cosmici galattici durante il suo viaggio nello spazio interstellare. Le osservazioni del James Webb Space Telescope e di SPHEREx rivelano rapporti insolitamente alti tra CO₂ e H₂O, molto superiori a quelli delle comete del Sistema Solare. Questo indica che la superficie della cometa è stata modificata da processi di irraggiamento che hanno trasformato il ghiaccio e i gas originari. I raggi cosmici avrebbero convertito parte del monossido di carbonio in anidride carbonica, creando una crosta compatta e arricchita di materiali organici. Sotto questa crosta, però, l’interno del nucleo potrebbe conservare ancora la composizione primordiale. 3I/ATLAS rappresenta quindi un laboratorio naturale per studiare l’evoluzione chimica della materia interstellare. I risultati mettono in discussione l’idea che gli oggetti interstellari siano “vergini”, mostrando invece come il tempo e l’ambiente galattico possano trasformarli profondamente...
La vita oltre la Terra: i raggi cosmici possono nutrire i microbi 2.11.2025
Gli scienziati stanno esplorando la possibilità che la vita esista in altri mondi senza dipendere dalla luce solare. In luoghi come Marte, Europa o Encelado, dove l’energia solare è troppo debole, la radiazione cosmica potrebbe alimentare microrganismi sotterranei. Attraverso un processo chiamato radiolisi, le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio rompono le molecole d’acqua, liberando elettroni che i microbi potrebbero usare come fonte di energia. Gli scienziati della New York University Abu Dhabi hanno stimato che questo meccanismo potrebbe sostenere una minima, ma possibile, quantità di biomassa su mondi ghiacciati. Questa idea ridefinisce la nozione di “zona abitabile”, introducendo il concetto di “zona radiolitica”, dove la vita può prosperare grazie alla radiazione invece che alla luce solare. Se confermata, aprirebbe scenari del tutto nuovi nella ricerca astrobiologica, suggerendo che la vita possa esistere anche su pianeti lontani da qualsiasi stella, alimentata unicamente dal potere invisibile dei raggi cosmici...
Fonte: HOLISTIC
Uno studio della NASA per futuri viaggi cosmici 24.10.2025
La NASA ha recentemente condotto la missione aerea SWXRAD (Space Weather Aviation Radiation) in Groenlandia per studiare gli effetti delle radiazioni cosmiche sull’aviazione e sui futuri viaggi spaziali. Tra il 25 e il 28 agosto, due voli di cinque ore da Nuuk hanno raccolto dati sulle dosi di radiazione a cui sono esposti equipaggi e passeggeri durante il volo, in particolare alle alte latitudini, dove la protezione del campo magnetico terrestre è minima. Le radiazioni cosmiche, originate dal Sole e da sorgenti lontane come le supernove, rappresentano una delle principali sfide per la sicurezza sia dell’aviazione civile sia delle missioni spaziali verso la Luna e Marte. I dati ottenuti verranno confrontati con il modello globale NAIRAS (Nowcast of Aerospace Ionizing Radiation System) per migliorare le previsioni di esposizione e sviluppare sistemi di monitoraggio più accurati. L’aereo della NASA, un B200 King Air equipaggiato con sofisticati dosimetri, ha permesso di raccogliere misurazioni dirette che serviranno a validare e affinare i modelli teorici.

Fonte: NASA
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