Le Alpi diventano più alte di quanto si consumino 5.12.2020
I raggi cosmici ci possono dire quanto una roccia è più vecchia di un'altra grazie al berillio-10 - un isotopo radioattivo da loro prodotto quando colpiscono i minerali nel suolo - più berillio-10 è presente e più la roccia è antica. Con questo principio si può capire il tasso di erosione delle rocce. Si pensava che l'innalzamento delle Alpi fosse equivalente al loro tasso di erosione, ma tramite questo studio si è visto che le Alpi si erodono meno di quanto atteso e quindi aumenteranno progressivamente la loro altitudine, la differenza tra i due parametri indica un aumento di 80 cm in mille anni!
Fonte: PhysOrg
Altre sorprese dalle sonde Voyager 4.12.2020
Le sonde Voyager hanno lasciato il sistema solare da qualche anno, ma ancora stanno rilevando getti di raggi cosmici provenienti dal Sole. Si tratta di potenti flussi di elettroni accelerati molto di più di quanto possa fare il vento (plasma) solare normalmente. I ricercatori pensano che questi elettroni siano energizzati dall'interazione tra l'energia delle onde prodotte durante le emissioni di getti di plasma coronale (CME) e il campo magnetico tangenziale all'eliosfera. In questo modo sarebbero accelerati nello spazio interstellare come misurato dalle Voyager...
Fonte: ScienceAlert
Osservazione dei neutrini prodotti nel ciclo CNO del Sole (27.11.2020)
Gli astrofisici sono convinti che le stelle sono alimentate dalla fusione dell'idrogeno in elio. La fusione nucleare avviene attraverso due processi teoricamente ben compresi: la catena protone-protone (pp) e il ciclo carbonio-azoto-ossigeno (CNO). Si pensa che i neutrini emessi durante tali processi di fusione nel nucleo solare siano una sonda diretta per il profondo interno del Sole. Il processo pp produrrebbe circa il 99% dell'energia solare; tuttavia finora non erano state riportate prove sperimentali del ciclo CNO. Borexino - un esperimento situato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso in Italia - ha acquisito dati per oltre 1000 ore, dal 2016 al 2020. La principale sfida sperimentale era identificare il segnale in eccesso (pochi conteggi al giorno sopra lo sfondo per 100 tonnellate di target) attribuito alle interazioni dei neutrini CNO. I progressi nella stabilizzazione termica del rivelatore negli ultimi cinque anni hanno permesso di sviluppare un metodo per limitare il tasso di contaminazione del bismuto-210 nello scintillatore. Nel ciclo CNO, la fusione dell'idrogeno è catalizzata da carbonio, azoto e ossigeno, e quindi la sua velocità - così come il flusso dei neutrini CNO emessi - dipende direttamente dall'abbondanza di questi elementi nel nucleo solare. Questo studio apre quindi la strada verso una misura diretta della "metallicità" solare utilizzando neutrini CNO. Secondo questi risultati il contributo relativo della fusione CNO nel Sole sarebbe nell'ordine dell'1%; tuttavia, nelle stelle massicce, questo dovrebbe essere il processo dominante di produzione di energia...
(Immagine: rogerarm.freeuk.com)
Fonte: Nature
Prima misurazione della radiazione cosmica sulla superficie lunare (25.09.2020)
Si parla di un ritorno all'eplorazione umana sulla Luna, ma questa è sempre associata al rischio per gli astronauti di assorbire radiazione ionizzante, i quali sarebbero esposti ai pericolosi raggi cosmici e alle particelle solari. Gli strumenti del Lunar Lander cinese Chang’E 4 hanno effettuato per la prima volta una misurazione contemporanea per due tipi di radiazione: particelle neutre (neutroni) e particelle cariche (ionizzanti). I risultati indicano una dose assorbita pari a circa 13 μGy/h (nel silicio) e una dose assorbita di 3 μGy/h per la radiazione neutra (per confronto coi raggi X, siamo nell'ordine di una radiografia dentale panoramica ogni ora - n.d.r.). I dati sono in accordo coi precedenti risultati di CRaTER, uno strumento a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter che orbita intorno alla Luna.
Fonte: ScienceAdvances
L'Osservatorio di raggi cosmici Pierre Auger affina lo spettro sui raggi cosmici UHECR (24.09.2020)
In due articoli appena usciti su riviste scientifiche internazionali (Physical Review Letters e Physical Review D) sono stati pubblicati i risultati dei dati raccolti e che danno una spiegazione della forte attenuazione del flusso di queste particelle a un energia intorno a 50 EeV (Ultrahigh-Energy Cosmic Rays). Tale fenomeno sarebbe originato dagli effetti combinati della massima energia raggiungibile nei siti di accelerazione e delle interazioni con la radiazione cosmica di fondo. Tra la collaborazione Auger ci sono anche numerosi scienziati italiani.
Fonte: GSSI
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