Da qualche giorno è in funzione il rivelatore AMD15 costruito circa un anno fa, il quale utilizza due sensori Geiger-Müller relativamente grandi, tipo Si21G (210 x Ø18 mm di superficie utile).

Rivelatore di raggi cosmici AMD15 in funzione.
Questo è il venticinquesimo rivelatore (ID 25) costruito appositamente per la rete del progetto ADA. Come per tutti i detedtor di ADA, AMD15 è, e sarà costantemente in funzione collegato a un PC . Lo strumento utilizza una finestra di acquisizione estremamente selettiva rivelando praticamente solo i muoni cosmici. Questa caratteristica insieme a una discreta superficie di acquisizione, ci permetterà di studiare con maggiore efficienza le relazioni tra Sole, raggi cosmici e clima.
Risultato dell'analisi statistica di una giornata intera (23.07).
Prendendo l'analisi di un giorno a caso, il rivelatore conta in media circa 3 (2.88379) particelle al minuto con un range tra 0 e 10. Il conteggio è limitato proprio per via della grande selettività, infatti il valore è molto simile a quello degli AMD5 (con finestra di acquisizione standard) i quali hanno una superficie di rivelazione quattro volte inferiore.
Plot dei dati in tempo reale del 24.07.2022 dalla rete di ADA.
Questo detector sarà molto utile per i vari studi in corso relativi al progetto ADA che sono a lunga scadenza, sia sull'attività solare, sia sulla meteorologia atmosferica e stratosferica.
Il Liceo “Patrizi” di Cariati torna nella stratosfera 18.10.2025
Dopo il successo delle precedenti missioni, gli studenti del liceo sono pronti a vivere una nuova avventura scientifica con il Progetto SEM (Stratospheric Experiment Mission), un’iniziativa che unisce ricerca, formazione e passione per la scienza.
L’obiettivo di questa nuova missione è ambizioso e affascinante: studiare le radiazioni cosmiche e i loro effetti sull’uomo e sulla vita biologica. Gli studenti analizzeranno come i raggi cosmici interagiscono con batteri, cellule umane e DNA, contribuendo a comprendere meglio i rischi e le potenzialità dell’esposizione alle radiazioni in ambienti estremi.
Il progetto nasce grazie alla collaborazione con università, enti di ricerca e laboratori scientifici di livello nazionale, che affiancano i giovani scienziati in tutte le fasi: dalla progettazione del payload fino all’analisi dei dati raccolti in quota.
Il lancio del pallone stratosferico è previsto per il 20 ottobre dallo stadio comunale di Paola (CS), e sarà possibile seguirlo anche in diretta. Un’esperienza che porta la scuola “oltre i confini del cielo”, dove scienza, tecnologia e sogni si incontrano per costruire il futuro.

La vita oltre la Terra: i raggi cosmici possono nutrire i microbi 2.11.2025
Gli scienziati stanno esplorando la possibilità che la vita esista in altri mondi senza dipendere dalla luce solare. In luoghi come Marte, Europa o Encelado, dove l’energia solare è troppo debole, la radiazione cosmica potrebbe alimentare microrganismi sotterranei. Attraverso un processo chiamato radiolisi, le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio rompono le molecole d’acqua, liberando elettroni che i microbi potrebbero usare come fonte di energia. Gli scienziati della New York University Abu Dhabi hanno stimato che questo meccanismo potrebbe sostenere una minima, ma possibile, quantità di biomassa su mondi ghiacciati. Questa idea ridefinisce la nozione di “zona abitabile”, introducendo il concetto di “zona radiolitica”, dove la vita può prosperare grazie alla radiazione invece che alla luce solare. Se confermata, aprirebbe scenari del tutto nuovi nella ricerca astrobiologica, suggerendo che la vita possa esistere anche su pianeti lontani da qualsiasi stella, alimentata unicamente dal potere invisibile dei raggi cosmici...
Fonte: HOLISTIC
Uno studio della NASA per futuri viaggi cosmici 24.10.2025
La NASA ha recentemente condotto la missione aerea SWXRAD (Space Weather Aviation Radiation) in Groenlandia per studiare gli effetti delle radiazioni cosmiche sull’aviazione e sui futuri viaggi spaziali. Tra il 25 e il 28 agosto, due voli di cinque ore da Nuuk hanno raccolto dati sulle dosi di radiazione a cui sono esposti equipaggi e passeggeri durante il volo, in particolare alle alte latitudini, dove la protezione del campo magnetico terrestre è minima. Le radiazioni cosmiche, originate dal Sole e da sorgenti lontane come le supernove, rappresentano una delle principali sfide per la sicurezza sia dell’aviazione civile sia delle missioni spaziali verso la Luna e Marte. I dati ottenuti verranno confrontati con il modello globale NAIRAS (Nowcast of Aerospace Ionizing Radiation System) per migliorare le previsioni di esposizione e sviluppare sistemi di monitoraggio più accurati. L’aereo della NASA, un B200 King Air equipaggiato con sofisticati dosimetri, ha permesso di raccogliere misurazioni dirette che serviranno a validare e affinare i modelli teorici.

Fonte: NASA
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