Da qualche giorno è in funzione il rivelatore AMD15 costruito circa un anno fa, il quale utilizza due sensori Geiger-Müller relativamente grandi, tipo Si21G (210 x Ø18 mm di superficie utile).
Rivelatore di raggi cosmici AMD15 in funzione.
Questo è il venticinquesimo rivelatore (ID 25) costruito appositamente per la rete del progetto ADA. Come per tutti i detedtor di ADA, AMD15 è, e sarà costantemente in funzione collegato a un PC . Lo strumento utilizza una finestra di acquisizione estremamente selettiva rivelando praticamente solo i muoni cosmici. Questa caratteristica insieme a una discreta superficie di acquisizione, ci permetterà di studiare con maggiore efficienza le relazioni tra Sole, raggi cosmici e clima.
Risultato dell'analisi statistica di una giornata intera (23.07).
Prendendo l'analisi di un giorno a caso, il rivelatore conta in media circa 3 (2.88379) particelle al minuto con un range tra 0 e 10. Il conteggio è limitato proprio per via della grande selettività, infatti il valore è molto simile a quello degli AMD5 (con finestra di acquisizione standard) i quali hanno una superficie di rivelazione quattro volte inferiore.
Plot dei dati in tempo reale del 24.07.2022 dalla rete di ADA.
Questo detector sarà molto utile per i vari studi in corso relativi al progetto ADA che sono a lunga scadenza, sia sull'attività solare, sia sulla meteorologia atmosferica e stratosferica.
Esplorare l'Interazione dei Raggi Cosmici con l'Acqua
Utilizzando un Rivelatore Old-Style e il Metodo di Rossi 30.08.2023
In un lavoro di mesi, anzi diciamo anni, abbiamo osservato e provato che i raggi cosmici anche nell'acqua si moltiplicano e creano sciami di elettroni e fotoni. Miliardi di queste perticelle colpiscono l’acqua in ogni istante. L'osservazione delle cascate elettromagnetiche nell'acqua ha implicazioni significative per l'astrobiologia. Questi tipi di esperimenti enfatizzano il potenziale ruolo delle radiazioni ionizzanti ad alta energia nell'origine e nell'evoluzione della vita sulla Terra e possibilmente su altri pianeti.
Pubblicato su: Particles 2023, 6(3), 801-818; https://doi.org/10.3390/particles6030051
Energia gamma proveniente dal Sole superiore alle previsioni
Gli scienziati hanno scoperto che il Sole emette raggi gamma con energie superiori a 1 teraelettronvolt (TeV), cioè cinque volte più energetici di quanto precedentemente ritenuto. Nel 2011, il Telescopio Spaziale Fermi per i Raggi Gamma della NASA aveva rilevato raggi gamma fino a 200 giga elettronvolt (GeV), ma l'Osservatorio Cherenkov ad Alta Quota (HAWC) ha rivelato raggi gamma ancora più energetici nell'intervallo di TeV, con alcuni che raggiungono quasi 10 TeV. Questa scoperta inaspettata evidenzia la nostra scarsa comprensione sulla produzione di raggi gamma da parte del Sole, e ulteriori ricerche indagheranno sui meccanismi con cui il Sole genera tali raggi gamma ad alta energia e sul possibile ruolo del suo campo magnetico...
Osservatorio High-Altitude Water Cherenkov Observatory (HAWC)
Fonte PRL
FLOTUS (11.08.2023)
All'esperimento CLOUD al CERN è stato aggiunto un nuovo modulo chiamato FLOTUS. Questo permette di studiare fenomeni atmosferici più complessi accelerando l'ossidazione dei vapori organici prima di iniettarli nella camera a nebbia di CLOUD. L'esperimento CLOUD studia le interazioni tra i raggi cosmici (simulati da un fascio di pioni dal PS) e le particelle di aerosol presenti nella troposfera terrestre (lo strato più basso dell'atmosfera) per comprendere meglio i meccanismi in gioco nella formazione degli aerosol e delle nubi che essi seminano. Dalla rivoluzione industriale, le attività umane hanno aumentato significativamente la quantità di particelle di aerosol nell'atmosfera, ma rimangono persistentemente incerte nei modelli climatici globali, dando origine a un'ampia gamma di proiezioni del riscaldamento climatico...
Fonte: CERN
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