Da qualche giorno è in funzione il rivelatore AMD15 costruito circa un anno fa, il quale utilizza due sensori Geiger-Müller relativamente grandi, tipo Si21G (210 x Ø18 mm di superficie utile).

Rivelatore di raggi cosmici AMD15 in funzione.
Questo è il venticinquesimo rivelatore (ID 25) costruito appositamente per la rete del progetto ADA. Come per tutti i detedtor di ADA, AMD15 è, e sarà costantemente in funzione collegato a un PC . Lo strumento utilizza una finestra di acquisizione estremamente selettiva rivelando praticamente solo i muoni cosmici. Questa caratteristica insieme a una discreta superficie di acquisizione, ci permetterà di studiare con maggiore efficienza le relazioni tra Sole, raggi cosmici e clima.
Risultato dell'analisi statistica di una giornata intera (23.07).
Prendendo l'analisi di un giorno a caso, il rivelatore conta in media circa 3 (2.88379) particelle al minuto con un range tra 0 e 10. Il conteggio è limitato proprio per via della grande selettività, infatti il valore è molto simile a quello degli AMD5 (con finestra di acquisizione standard) i quali hanno una superficie di rivelazione quattro volte inferiore.
Plot dei dati in tempo reale del 24.07.2022 dalla rete di ADA.
Questo detector sarà molto utile per i vari studi in corso relativi al progetto ADA che sono a lunga scadenza, sia sull'attività solare, sia sulla meteorologia atmosferica e stratosferica.
Gli effetti della tempesta solare sulla rete ADA 15.11.2025
L'undici novembre è stata osservata un'eruzione solare molto potente, di classe X5.1, a cui ha fatto seguito, meno di un'ora dopo, l'osservazione di un CME. Sulla Terra il picco del flusso di protoni e l'indice di perturbazione geomagnetica (kp), hanno raggiunto il massimo il 12 novembre e nella maggior parte dei nostri rivelatori si è potuta notare una sensibile diminuzione nel flusso dei raggi cosmici galattici; questo meccanismo è conosciuto come effetto Forbush...
I raggi cosmici hanno messo a terra migliaia di aerei 01.12.2025
Il 30 ottobre 2025, un Airbus A320 della JetBlue ha subito un'inaspettata perdita di quota durante la crociera, diversi passeggeri sono rimasti feriti costringendo l'aereo a un atterraggio di emergenza. Gli investigatori hanno ricondotto il problema a particelle ad alta energia provenienti dallo spazio che causavano "bit flip", errori indotti dalle radiazioni nell'elettronica dell'aereo che possono alterare i dati nei microchip e innescare malfunzionamenti del sistema. A scopo precauzionale, migliaia di Airbus A320 sono stati temporaneamente messi a terra in tutto il mondo per installare aggiornamenti software e, in alcuni casi, sostituire l'hardware interessato. Mentre i raggi cosmici bombardano costantemente la Terra, la nostra atmosfera di solito ci scherma, ma ad alta quota i componenti elettronici sono più esposti. L'incidente evidenzia come la meteorologia spaziale possa avere un impatto diretto sulla sicurezza dei passeggeri e sulla moderna tecnologia aeronautica...
Fonte: BBC
Una supernova potrebbe plasmare la formazione di pianeti simili alla Terra. 10.12.2025
Una supernova vicina potrebbe aver contribuito alla creazione dei pianeti simili alla Terra. I raggi cosmici dell'esplosione hanno probabilmente inondato il giovane sistema solare, producendo elementi radioattivi chiave come l'alluminio-26. Questi elementi rilasciano calore durante il decadimento, aiutando i planetesimi a solidificarsi in mondi rocciosi. Questo modello chiamato di "immersione nei raggi cosmici" si adatta agli isotopi radioattivi a vita breve presenti nei meteoriti e suggerisce che la formazione di pianeti rocciosi simili alla Terra potrebbe essere comune ovunque le stelle crescano vicino alle supernovae. Finora, gli scienziati hanno faticato a spiegare come il sistema solare primordiale abbia ottenuto la giusta quantità di questi isotopi senza distruggere il fragile disco di formazione planetaria. Il nuovo modello risolve questo enigma. Combinando il materiale diretto della supernova con la sintesi dei raggi cosmici nel disco protoplanetario, si ottiene una corrispondenza perfetta con gli isotopi presenti nei meteoriti...
Fonte: Science Advances
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